Visite Didattiche



ROVIGO. Palazzo Roverella: “Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l’Italia” e a PIAZZOLA SUL BRENTA. Villa Contarini: “Giappone. Terra di geisha e samurai”.

L’esposizione: Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l’Italia” offre l’opportunità unica di immergersi nel mondo di Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), il più grande pittore danese della propria epoca, uno dei protagonisti dell’arte europea tra fine ‘800 e inizio ‘900. 

Celebre per la capacità di trasmettere il silenzio, la solitudine e le ombre della vita quotidiana attraverso dipinti permeati di introspezione come paesaggi dell’anima, l’artista è proposto insieme a colleghi contemporanei provenienti dall’Italia, dalla Scandinavia, dalla Francia e dal Belgio. Il confronto è cruciale, poiché Hammershøi, pur condividendo con altri artisti dell’epoca una predilezione per le atmosfere sospese, si distingue per un aspetto più oscuro, a tratti inquietante.

Più di 100 sono le opere in mostra che accompagnano il visitatore alla scoperta di una pittura raramente indagata pur se misteriosa e affascinante. Nel pomeriggio, dopo il pranzo libero, ci spostiamo nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) per visitare una mostra straordinaria dedicata al fascino intramontabile del Giappone tradizionale: Giappone. Terra di geisha e samurai”. 

Tra gli evocativi petali di ciliegio e l’austera fierezza dei samurai, l’esposizione ci conduce alla scoperta di una cultura unica, capace di coniugare forza e grazia, tradizione e spiritualità. Il percorso si sviluppa per isole tematiche, approfondendo numerosi aspetti relativi ai costumi e alle attività tradizionali del popolo giapponese. La parte centrale dell’esposizione non poteva che essere dedicata al binomio Geisha e Samurai; il Giappone tradizionale è infatti un paese popolato di bellissime donne e di audaci guerrieri.

La classe militare ha dominato il paese del Sol Levante per lunghissimo tempo, dal XII a metà del XIX secolo, imponendo il proprio volere politico ed elaborando una cultura molto raffinata. Kitagawa Utamaro (1753-1806), il pittore che meglio di ogni altro ha restituito la vivacità dei quartieri e dei piaceri di Edo, l’attuale Tokyo, immortala le belle cortigiane vissute ai suoi tempi. Il buddhismo, di origini indiane, giunto nell’arcipelago per tramite di Cina e Corea, ha permeato profondamente il pensiero giapponese, soprattutto nella sua variante dello Zen che, in questa mostra, è testimoniata da un gruppo di dipinti nel formato del rotolo verticale raffiguranti il mitico fondatore. A metà dell’ottocento, dopo due secoli di isolamento, il Giappone decide di aprirsi al mondo e così, nel volgere di pochi decenni, avanza con convinzione verso la modernità mentre europei e statunitensi cominciano ad apprezzare le arti sopraffini di quel popolo. In questa speciale occasione, altre ad alcuni kimono di collezione privata, avremo modo di ammirare ukiyo-e di Hokusai, Hiroshige e Utamaro

Domenica 6 Aprile 2025

Partenza in pullman granturismo alle ore 7:00 da Udine Teatro, lato Viale Trieste (ore 7:20 Galleria Artemisia – Mortegliano). Rientro previsto per le 20:30. La quota di partecipazione (base 35 persone) è fissata in Euro 59,00 (soci sostenitori Euro 57,00) comprensive di: pullman granturismo – ingresso guidato alla mostra di Hammershøi – ingresso alla mostra sul Giappone – guida/accompagnatore al seguito. Adesioni entro il 24 Marzo.

Guida/accompagna: Annaluisa Gori – guide interne a Palazzo Roverella.



FERRARA. Palazzo Diamanti: “Alphonse Mucha” – “Giovanni Boldini” e navigazione nelle Valli di Comacchio.

Raggiungiamo Palazzo Diamanti a Ferrara per vedere due mostre straordinarie: una monografica su Alphonse Mucha, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su Giovanni Boldini, nelle 3 sale dell’ala Tisi.

La monografica, grazie a circa 150 opere, racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Alphonse Mucha che, nato nel 1860 nella piccola città morava di Ivančice, raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de sièclegrazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e a pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate. Queste opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”. Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco di questo nuovo movimento artistico. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì “il più grande artista decorativo del mondo”. Sebbene sia noto principalmente per i manifesti eseguiti nella Ville Lumiere, Mucha fu straordinariamente poliedrico e versatile: oltre che illustratore, grafico e pittore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni, creatore di gioiell e packaging designer. 

Oltre 40, invece, sono le opere di Giovanni Boldini, tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni. Selezionate fra quelle custodite nel Museo a lui intitolato, le opere raccontano il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra approfondisce, infatti, il tema del ritratto femminile, cui il pittore ferrarese si dedicò in maniera quasi esclusiva, e con successo, nella Parigi fin de siècle. Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli che consegnò alla storia come icone di un’epoca. Il pubblico e la critica, in Europa come in America, apprezzarono soprattutto l’innovativa formula stilistica con la quale diede forma all’ideale femminile del tempo: elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico. 

Dopo il pranzo libero in città, raggiungiamo Porto Garibaldi per l’escursione nelle Valli di Comacchio, un pomeriggio rilassante a contatto con la natura. Inizieremo risalendo il canale navigabile Magnavacca con vista sulla flotta peschereccia di Porto Garibaldi, uno dei porti più importanti dell’Adriatico per la pesca del pesce azzurro; raggiungeremo Valle Fattibello per addentrarci all’interno di un ambiente caratterizzato da vasti specchi d’acqua salmastra, dossi, antiche dune costiere e isolotti. 13 000 ettari di acque poco profonde, ci permetteranno di riscoprire le origini dell’antico delta dove oltre 2500 anni fa si insediarono le prime civiltà etrusche. Un ambiente legato anche ad un’importantissima economia del passato come quella delle saline di Comacchio. Durante l’escursione non mancheranno numerosi avvistamenti faunistici: volpoche, germani reali, garzette, aironi, cormorani, beccacce di mare e fenicotteri rosa, ci daranno il benvenuto nel loro habitat naturale. Rientro a casa per ora di cena.

Domenica 25 Maggio 2025

Partenza in pullman granturismo alle ore 7:00 da Udine Teatro, lato Viale Trieste (ore 7:20 Galleria Artemisia – Mortegliano). Rientro previsto per le 21:00. La quota di partecipazione (base 35 persone) è fissata in Euro 71,00 (soci sostenitori Euro 69,00) comprensive di: pullman granturismo – ingresso guidato alla mostra di Mucha e Boldini – navigazione di circa due ore nelle Valli di Comacchio – guida/accompagnatore al seguito. Adesioni entro il 2 Maggio.

Accompagna: Annaluisa Gori – guide interne a Palazzo Diamanti – guida naturalistica alle Valli di Comacchio.



In conformità con le normative vigenti in materia, i viaggi si avvalgono dell’organizzazione tecnica di A. di V. abilitate. I tour in programmazione non sono confermati ma solo proposti. All’atto della conferma i partecipanti riceveranno foglio notizie con eventuali variazioni e dettaglio degli operatori. I tour sono riservati agli iscritti, ai soci sostenitori e ai loro familiari.

Per i viaggi: Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’art. 16 della legge n. 269 del 3 agosto 1998:

“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione e alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”